La Chiesa di San Lorenzo Nuovo, costruita nel XVI secolo, si suppone sia sorta sul sito di una più antica struttura o ad un ampliamento di una prima chiesa che comprendeva solo l'odierna parte centrale.
Nel XVI secolo l'edificio coincideva con il braccio più lungo di quella che oggi è la croce latina.
Lo stile architettonico proprio del secolo si può notare nelle linee della porta del lato meridionale della chiesa e nelle finestre a guisa di saettiere.
Nel XVII secolo la costruzione fu ampliata: furono costruite le cappelle di Sant'Anna, oggi di San Giuseppe, il cui altare fu fatto costruire dal conte Placido D'Afflitto nel 1740-1741, e della “Vergine del Rosario”, sul cui altare si legge la data 1700, e furono realizzati il coro e la crociera.
Contemporaneamente i terrazzi furono armati di saettiere e di petriere, dando alla costruzione la funzione di fortilizio.
Nel 1651 fu realizzata la porta esterna del transetto di sinistra.
Le parti verticali della cornice di detta porta risultano ricavate da due blocchi monolitici, forse antichi menhir.
Le pareti interne della chiesa sono state più volte rifatte, rivestite di stucchi e coperte di fregi barocchi.
La facciata principale è del XVIII secolo e presenta ai lati due torri campanarie.
Sulla porta d'accesso, in seguito ai lavori di pulitura effettuati nel 1993, è stata riportata alla luce un'epigrafe risalente al 1547 e da cui si evince che la chiesa originariamente era dedicata a “Santa Maria della Pietà”.
L'edificio cambiò denominazione e divenne chiesa di San Lorenzo Nuovo nel XIX secolo quando andò in rovina l'antica “chiesa romanica di San Lorenzo Vecchio” di cui rimangono i resti fuori dal centro abitato.
L'interno, oltre all'altare maggiore in pietra leccese, ospita sei altari laterali: altare dell'Immacolata rifatto nel 1775, “altare della Madonna del Carmine”, “altare della Natività della Vergine”, “altare della Madonna Assunta”, “altare della Vergine dello Spasimo o dell'Addolorata”, “altare di Sant'Antonio da Padova” realizzato nel 1741.
Attiguo all'altare di Sant'Antonio è il monumento sepolcrale di Giorgio Antonio Paladini, signore di Lizzanello e Melendugno.
Costituivano patrimonio della chiesa quattro tele raffiguranti rispettivamente “San Giovanni Battista”, la “Madonna del Carmine”, la “Madonna Assunta e la Madonna Addolorata”, attribuite ad Oronzo Tiso, ed un'altra tela raffigurante il “martirio di San Lorenzo” attribuita a Josep De Ribera detto “lo Spagnoletto”.
Di queste rimane solo l'opera dello “Spagnoletto”, le altre sono state trafugate.
Il testo in italiano è tratto da:
- Wikipedia