È una vera e propria “Bibbia dei poveri illustrata” quella che si può ammirare alle pareti della chiesa di San Bernardino a Lallio, piccolo comune della provincia di Bergamo.
Un prezioso scrigno d'arte interamente affrescato al suo interno che racconta, in quattro grandi cicli, le storie di Maria, di Santa Caterina d'Alessandria, di San Bernardino, e della passione, morte e risurrezione di Cristo, accompagnati da figure di santi di grande devozione popolare e da due teorie di re, profeti e sibille, per un totale di 99 dipinti.
La prima e fondamentale notizia riguardante la chiesetta risale al 3 maggio 1451, allorché il venticinquenne frate non professo Eustacchio Licini detto il Cacciaguerra nel suo testamento, e prima di emettere il voto di povertà, dispose di tutti i suoi beni, annoverando tra i beneficiari dei lasciti la chiesa di San Bernardino “noviter edificata in dicto loco de Lallio et nondum completa”, “appena eretta nella località di Lallio e non ancora completata”.
Questa di Lallio è la prima chiesa in assoluto intitolata a San Bernardino da Siena (1380-1444), la cui canonizzazione era avvenuta appena l'anno prima.
Il santo senese era molto famoso nel bergamasco avendovi soggiornato a più riprese, anche in qualità di guardiano del convento di San Francesco in Città Alta, e avendo fondato poi il convento francescano di Santa Maria delle Grazie, cenobio dove fra
Eustacchio Licini in qualità di novizio aveva avuto modo di conoscerlo.
[La lungimiranza di fra Eustacchio nel non limitarsi ad una semplice donazione, ma di provvedere ad un lascito perpetuo per “la manutenzione e l'abbellimento della chiesa” attraverso le decime inerenti le sue ex proprietà ha permesso che la stessa potesse nel corso degli anni essere pregevolmente affrescata in ogni sua parte].
La chiesa sorta nel 1450 ha un impianto molto semplice, con navata unica a tre campate e un profondo presbiterio.
La facciata a capanna un tempo era interamente affrescata.
Nella prima metà del 1500 vengono costruite nella campata centrale due piccole cappelle laterali, mentre entro il 1564 viene completata la sagrestia.
L'ultimo intervento importante è degli inizi del 1600 con la costruzione del campanile.
La navata unica, dettata dalle dimensioni ridotte della chiesa, è ottimale per la predicazione, attività centrale dell'attività apostolica francescana, e risulta perfetta per la narrazione e la lettura della “Bibbia dei poveri” affrescata alle pareti.
Tre sono i pittori che hanno affrescato le superfici: Gerolamo Colleoni (1500-1570), Cristoforo Baschenis detto il Vecchio (1520-1613), e un autore ignoto del quale si conoscono unicamente le iniziali T.L..
Il primo è autore di alcuni affreschi delle cappelle di San Rocco e di Santa Caterina d'Alessandria, del presbiterio e dell'intera facciata.
Il secondo ha invece dipinto le sibille, i profeti dei due sottarchi e nella terza campata gli undici riquadri che raccontano la vita di San Bernardino.
Il terzo, attivo nei primi anni del 1600, ha invece affrescato la controfacciata e la prima campata con le storie di Maria tratte dal Nuovo Testamento e dalla tradizione apocrifa nonché forse alcuni episodi della vita di Cristo nel presbiterio.
Il visitatore, appena varcata la soglia della chiesetta è accolto dal ciclo di affreschi più grande, quello delle storie di Maria.
L'ampio spazio dato alla madre di Dio non è casuale: l'8 settembre, data della Natività, richiama la data di nascita di san Bernardino (1380), il suo ingresso nei frati minori (1402) e la sua ordinazione sacerdotale (1404).
I 18 riquadri che raccontano la vita di Maria, quella dei suoi genitori, Gioacchino ed Anna e quella di Giuseppe, suo sposo, alternano scene di nozze, di nascite, di piccoli e grandi problemi familiari che offrivano ai devoti la possibilità di identificarsi con i protagonisti e soprattutto ricordavano loro, attraverso l'intervento di messaggeri celesti e di sogno rivelatori, che lo sguardo e l'aiuto di Dio sono sempre presenti.
Dal 1988 al fine di restaurare, apprezzare e valorizzare la chiesa di San Bernardino è sorta l'associazione “Amici di San Bernardino - onlus” che con grande entusiasmo si è dedicata al suo recupero.
Grazie all'impegno dei volontari dell'associazione, il consolidamento delle fondazioni, della copertura, e la sistemazione del campanile si sono completati.
L'associazione poi, attraverso un'intensa attività culturale fatta di concerti, di serate a tema e di pubblicazioni, cerca di far apprezzare anche fuori dai confini bergamaschi questo piccolo capolavoro dell'arte minore lombarda.
Gli orari di visita sono il sabato e la domenica (da aprile a ottobre dalle 15,30 alle 18, da novembre a marzo dalle 15 alle 17) e le visite guidate alla prima e terza domenica del mese (da aprile a ottobre alle ore 16; da novembre a marzo alle ore 15,30).
Per informazioni e visite in giorni e orari diversi rivolgersi all'associazione “Amici di San Bernardino - onlus” (tel. 035 200822 - 035 693070 - 328 4331392).