La riserva, istituita nel 1986, riguarda le sorgenti della Pescara le cui acque fuoriescono da quattro caverne e formano un laghetto chiamato Capo Pescara, le cui acque sono di eccezionale purezza.
La limpidezza delle acqua permette l'attività fotosintetica fino a 4-5 metri di profondità, ovvero fino ai punti più profondi.
Tra la vegetazione ricordiamo la cannuccia di palude, la lenticchia d'acqua, la tifa e il giglio d'acqua.
Lungo le sponde vi crescono salici e pioppi.
Riguardo alla fauna, si possono trovare la trota fario, la salamandra pezzata, il tritone crestato, la gallinella d'acqua, la folaga e il tuffetto.
La riserva, estesa su una superficie di 49 ettari e contornata da 89 ettari di protezione esterna, ha ottenuto il riconoscimento dell'Unione europea come sito d'importanza comunitaria.
La pressione antropica minaccia la bellezza del posto, di notevole interesse paesaggistico e faunistico.
La riserva è tagliata in due dal cavalcavia dell'autostrada e dalla ferrovia Pescara-Roma; si aggiunga anche l'attuale sfruttamento di una cava (Colle Pizzuto), visibile a chi discende la statale che collega L'Aquila a Popoli, o la strada comunale tra San Benedetto in Perillis e il comune di Popoli.
Nonostante tutto ciò la riserva di Capo Pescara rimane un posto unico nel suo genere.