Spiagge incontaminate, mare cristallino, borghi e paesi ricchi di storia e tradizioni, monumenti artistici di gran pregio, riserve naturalistiche e vallate sconfinanti in alte catene montuose che chiudono una regione unica.
Siamo nel sud-est della Sardegna, nella sub regione del Sarrabus, un angolo di paradiso in cui il tempo è ancora scandito dalla bellezza della natura e dalle attività rurali dell'uomo.
Chiusa a nord dal Salto di Quirra che la collega all'Ogliastra, cinta a sud-ovest dal Massiccio dei Sette Fratelli, la grande regione del Sarrabus si caratterizza per la molteplicità di caratteri geo-morfologici.
Dalle vette delle montagne ricche di parchi, sentieri e trekking di ogni genere si discende rapidamente a valle, dove i bellissimi boschi profumano l'aria di fragranze mediterranee che si diffondono come per magia nella costa incastonata di mille spiagge e calette.
Stagni, piccole pianure alluvionali e piccoli insediamenti produttivi ci ricordano la cultura millenaria che ha reso unici questi posti.
Pesca, agricoltura e allevamento si compenetrano in un connubio unico di attività e tradizioni che restituiscono al visitatore il piacere della scoperta oltre la frenesia dei circuiti canonici del turismo di massa.
Sarrabus terra d'acqua, dunque, grazie non solo agli stagni ricchi di pesce e fauna selvatica ed al mare cristallino, tra i più belli della Sardegna, ma anche per la presenza della foce di uno dei fiumi più importanti dell'Isola che determina fortemente paesaggio e vocazione.
È la foce del Flumendosa, che, con la sua valle, prima stretta e incassata tra i monti, poi distesa in una fertile pianura alluvionale (Sa Forada) fa da modello seppure più in piccolo, per tutti i corsi d'acqua che attraversano la regione.
Questa particolarissima porzione di terra a forma di triangolo era inaccessibile e spopolata sino a 60 anni fa, ma negli ultimi decenni la situazione è mutata notevolmente.
La costa, da Villasimius, passando da capo Ferrato sino ad arrivare al Salto di Quirra è diventata zona a forte vocazione turistica e una serie di villaggi e centri urbani ogni anno vengono presi di mira dai turisti di tutto il mondo per le attrattive che la zona propone.
Dal Parco dei Sette Fratelli alle foreste montane di Villaputzu, nei cui pressi sorgono anche le miniere calcaree di Gibbas e S'Acqua Arrubia: l'area del Sarrabus, con i suoi giacimenti, fa parte dell'importante Parco Geominerario della Sardegna.
Poi le miniere d'argento del monte Narba nel territorio di San Vito, paese di vocazione agricola, ma anche artigianale.
Le tradizioni e i saperi del Sarrabus si esprimono nella ricca produzione artigianale che, specialmente negli ultimi anni, ha avuto un forte impulso grazie ai molti laboratori e ai loro prodotti ottimamente inseriti nel mercato turistico.
Arte della ceramica, testimone del percorso culturale e artistico della cultura popolare, coniuga i decori tradizionali con la fantasia e l'estro artistico dei singoli artigiani, mentre l'antica arte della tessitura, legata alla diffusa presenza dei telai nelle antiche case, propone ad appassionati e collezionisti vere e proprie opere d'arte decorate con fiori e rabeschi a rilievo su scialli, tappeti e tendaggi.
Il territorio si è ritagliato sempre più spazio nel panorama artigianale e commerciale l'arte della lavorazione del giunco, dell'olivastro o del lentischio per la realizzazione di cestini, e della lavorazione del vetro e del rame, spesso orientata verso la creazione dei tipici manufatti prenuragici.
Inoltre, l'arte orafa offre una serie di oggetti, specialmente in filigrana, come anelli, orecchini, monili e bottoni.
Sempre dalle canne di palude proviene il grande contributo dato dalla natura sarda per la realizzazione dei suoni delle “launeddas”, strumento a fiato realizzato con le canne palustri, presente dalla notte dei tempi nelle musiche tradizionali sarde.
Mare e montagna, sole e vento si incontrano in Sardegna regalando alla terra prodotti eccezionali, dai gusti decisi, genuini e dal sapore inconfondibile.
Grazie al legame con la tradizione ancora oggi i sardi possono imbandire la tavola con pietanze che profumano di salutare e buono.
Piatto tipico è “Sa Prazzira”, una sorta di pizza tipica: questa si presenta di forma circolare, con i bordi rialzati in maniera tale che la parte superiore non venga avvolta dalla pasta mettendo in evidenza gli ingredienti che solitamente sono i pomodori freschi, le melanzane, i funghi, le patate, il basilico, l'aglio, l'olio d'oliva extra vergine.
Tra le produzioni enogastronomiche spiccano anche la “fregola”, impastata con acqua e zafferano e condita con sugo di pomodoro.
Tra le carni primeggiano due pietanze a base di frattaglie: la “trattalia”, fegato, polmone, cuore e animelle di agnello legati tra loro dal diaframma dell'animale e cucinati allo spiedo; la “cordula”, ottenuta dalla legatura di stomaco e trippa d'agnello, con un fitto cordone di intestini.
“Ziminu” e “cassola” sono le zuppe di pesce più apprezzate.
I dolci comprendono preparazioni a base di mandorle, zucchero e farina, il pane è generalmente cotto nel forno a legna così come amaretti e “pardulas”.
Si producono diverse varietà di miele e ottimi vini Cannonau, Monica, Vermentino e diversi tipi di Mirto, ma il top è raggiunto dalla produzione agrumicola, sapientemente esaltata durante l'omonima sagra che si svolge ogni anno nel centro urbano di Muravera.
Testo tratto da:
“Alla scoperta del Sarrabus”