La stazione di Aragona Caldare è una stazione ferroviaria di diramazione di RFI e uno scalo ferroviario di smistamento sito in Provincia di Agrigento.
Molto frequentata fino alla metà del secolo scorso in conseguenza dell'attività delle miniere di zolfo dell'area è comunque anche oggi importante perché di fermata di tutti i treni per raggiungere le varie destinazioni: per i treni provenienti da Caltanissetta e Catania e diretti ad Agrigento assicura il proseguimento verso Roccapalumba e per quelli provenienti da Palermo la prosecuzione verso Canicattì e Licata.
La stazione di Aragona Caldare venne costruita nell'ambito dei lavori di costruzione della ferrovia da Palermo a Porto Empedocle realizzata dalla Società Vittorio Emanuele come parte importante del progetto di connessione mediante la strada ferrata delle aree zolfifere del bacino nisseno-agrigentino dirigendone i prodotti minerari verso il porto di Porto Empedocle.
La stazione venne costruita a valle ad alcuni km dal centro abitato e inaugurata in concomitanza con l'apertura all'esercizio della tratta ferroviaria tra Comitini e Porto Empedocle avvenuta il 1º novembre del 1874.
La stazione venne poi collegata con la Stazione di Canicattì il 3 novembre 1880 realizzando il collegamento con la Ferrovia Caltanissetta-Agrigento divenendo così una stazione di diramazione.
Lo scalo continuò a crescere e a divenire sempre più importante con traffico merci e viaggiatori per tutte le direzioni con l'aumento dell'estrazione di zolfo che proveniva dall'area di Comitini e Racalmuto e dal complesso minerario Trabia-Tallarita .
La progressiva diminuzione della produzione e in seguito la chiusura di molte miniere di zolfo ha prodotta la contrazione del traffico merci relativo ma la stazione mantenne un consistente traffico viaggiatori durante l'ondata migratoria degli anni cinquanta e sessanta successiva alla chiusura delle miniere stesse, che produsse un fortissimo calo demografico in molte aree della Sicilia centrale a causa dell'esodo di migliaia di lavoratori dell'agrigentino verso le miniere di carbone del Belgio ed altre zone dell'Europa centrale.
La stazione insiste sulla direttrice ferroviaria Palermo-Agrigento per la quale è stazione passante.
In essa confluisce la linea proveniente da Canicattì e Licata.
Ambedue le tratte sono oggi elettrificate a corrente continua a 3000 volt.
Data la sua posizione strategica venne dotata di rifornitore di acqua e carbone per le locomotive a vapore.
Venne dotata inoltre di una piattaforma girevole da 15 metri di diametro, di pesa per carri merce, e di Sagoma limite.