Isola di San Pantaleo, un tempo nota come Mozia (o anche Mothia, Motya o Motye, Motùη in greco antico), è un'isola dello Stagnone di Marsala.
Sull'isola era situata l'antica omonima città fenicia.
L'isola si trova di fronte alla costa occidentale della Sicilia, tra Isola Grande e la terraferma, ed appartiene alla Fondazione Whitaker.
L'isola si estende per quasi quarantacinque ettari, da come risulta dal catasto terreni e mostra una forma quasi circolare; si trova al centro del cosiddetto Stagnone di Marsala, che dal 1984 costituisce la riserva naturale regionale delle Isole dello Stagnone di Marsala, racchiusa tra la costa siciliana a nord di Marsala e Isola Grande.
Sull'isola il livello del mare si è innalzato di circa mezzo metro rispetto all'epoca fenicia, e quindi parte dei resti archeologici risulta sommerso.
Il sottosuolo è costituito da una roccia calcarea morbida, friabile, di colore giallo, sormontata da un piccolo strato di roccia calcarea abbastanza dura.
L'accesso all'isola è consentito solo da due imbarcaderi privati, che oltre a collegare la stessa Mozia alla terraferma permettono di visitare anche le altre isole dello Stagnone.
L'isola appartiene alla Fondazione Whitaker, e benché sia aperta al pubblico e visitabile durante gli orari di apertura, è in vigore il divieto di sbarco non autorizzato.
Nell'antichità una strada collegava la terraferma all'isola tra Capo San Teodoro e l'estrema punta moziese settentrionale: oggi la stessa via risulta sommersa, e non è più praticabile a causa dell'erosione, delle alghe e di Posidonia Oceanica.
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