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Prodotto tipico italiano

Pasta Dura - Coccoi a Pitzus / Su scetti / Coccoi de is sposus

 Prodotti Agroalimentari della Sardegna


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Sardegna
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PASTA DURA

 Coccoi a Pitzus / Su scetti / Coccoi de is sposus


 PAT - Prodotto Agroalimentare Tradizionale sardo riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, su proposta della Regione Sardegna.

Pasta Dura - Coccoi a Pitzus / Su scetti / Coccoi de is sposus è un "PAT - Prodotto Agroalimentare Tradizionale" riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, su proposta della Regione Sardegna.

Questo prodotto rientra nella categoria Paste fresche e prodotti di panetteria, pasticceria, biscotteria e confetteria

In alternativa puoi consultare l'elenco degli argomenti dello stesso tipo (Prodotti Tradizionali) della regione Sardegna


È un pane decorato di semola di grano duro, di pasta dura, di forma complessivamente tonda (corona), diametro intorno ai 35-40 cm, spessore di 6-7 cm, con foro al centro di circa 20-25 cm, o a semicerchio; crosta croccante e di colore dorato, mollica compatta e di colore bianco.
Si tratta di una specialità prelibata per l'ottimo gusto ed il profumo che ricorda quello del grano.
Si contraddistingue per le tipiche decorazioni costituite da: triangolini serrettati realizzati lungo tutto il perimetro inferiore del pane, e da ulteriori sporgenze (pitzus) ricavate sulla parte superiore del pane.
È un tipo di pane pregiato che in passato si preparava per le grandi ricorrenze.

Storia e tradizione
Il coccoi è un pane di qualità pregiata.
In passato si preparava solo in occasione di particolari ricorrenze quali i matrimoni ("coccoi de is sposus") e la Pasqua.

Lavorazione e conservazione
Il coccoi a pitzus si ottiene da semole di ottima qualità derivanti da grano duro coltivato esclusivamente in Sardegna, acqua potabile, sale marino alimentare prodotto in Sardegna, fermenti naturali - si utilizza il fermento 'su fromentu' (dal latino fermentum) cioè la pasta acida.
Alcuni produttori panificano con l'aggiunta di una piccola quantità di lievito di birra.

  • Nella preparazione meccanica si versano tutti gli ingredienti nell'impastatrice.
    L'impasto che si ottiene deve essere lavorato lentamente fino ad ottenere una pasta non troppo elastica.
    In seguito il composto viene cilindrato per ottenere una pasta liscia.
    La lavorazione manuale viene eseguita su tavoli in legno: la pasta viene raccolta dall'impastatrice e poi adagiata sui tavoli da lavoro e poi allungata a mano.
  • Tornitura.
    Si procede alla formazione dei pani.
    Ogni pezzatura viene tornita sino a farle assumere la forma circolare o semicircolare (con foro al centro e schiacciata alle estremità).
  • Decorazione.
    In questa fase si procede alla decorazione manuale del coccoi in cui si richiede molta cura e abilità nell'uso degli attrezzi.
    Prima di tutto lungo il perimetro di base del coccoi vengono realizzati tanti triangolini, ricavati dalla stessa pasta.
    Le ulteriori decorazioni eseguite dal panificatore si ottengono mediante l'esclusivo utilizzo di due attrezzi: una serretta ed un coltellino (arrasoyedda o meglio gotteddu de pesai).
    La serretta si utilizza per realizzare is pitzus lungo il perimetro, il coltellino (arrasoyedda o meglio gotteddu de pesai) per intagliare la parte superiore.
  • Lievitazione.
    La pasta così decorata viene adagiata su dei ripiani costituiti da lunghi teli in cotone scorrevoli (una sorta di nastro trasportatore), applicati a dei carrelli dotati di sistemi per l'aggancio di ciascuno dei ripiani ad un sistema di scorrimento che azionandolo permette il trasporto dei coccoi direttamente dentro il forno senza alcuna manipolazione.
    Su questi telai la pasta viene fatta lievitare per 60-65 minuti.
    Dopo si procede alla cottura dei pani
  • Cottura.
    È necessario portare la temperatura del forno a 200-220 C per circa 50 minuti (alcuni anche con temperature più elevate, intorno ai 310 C per 40 minuti, o più basse 180 C per 40 minuti).
    Durante la cottura l'impatto con il calore fa si che le parti intagliate si sviluppino facendo assumere al coccoi l'aspetto tipico a pitzus.


 Fonti:
- Laore Sardegna - Agenzia regionale per lo sviluppo in agricoltura (Creative Commons)

 Photo by:
Laore Sardegna - Gerardo Piras

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