Caponago dette i natali a TOMASO detto da CAPONAGO "Avvocato" stabilitosi a Milano nel 1445, per esercitare la professione di giurista.
Nel 1458 fece porre sugli scaloni che conducevano ai tribunali di Milano la famosa iscrizione:
"Le liti producono sempre la rovina dei litiganti"
per ricordare che dai danni provenienti dalle liti nascono, spesso, le inimicizie personali, le angosce dell'animo, le fatiche del corpo e talvolta i delitti e che chi crede di guadagnare soccombe e chi guadagna, calcolate le fatiche, le perdite di tempo e le spese, poco o nulla acquista (massime ancora valide ai giorni nostri).
Come nasce e si sviluppa il palio
Questo nostro illustre antenato ha ispirato gli ideatori del Palio storico, ambientato nel XV secolo, dove 4 Rioni sfilano pe le vie del paese, in costume d'epoca, e si sfidano a singolar tenzone per vincere le gare ed aggiudicarsi l'onore di conservare il GONFALONE per tutto l'anno.
- MOLGORA: "Come l'acqua travolgo".
Colore: Azzurro; Avvocato: Ottone.
Il Rione Molgora vanta una posizione territoriale indubbiamente migliore all'interno del paese, in quanto inserito nel Centro Storico, con i cortili rurali i cui portoni di accesso si affacciano sulla via principale ed è il centro della vita pubblica di Caponago, dove hanno sede le più importanti attività socio-culturali e commerciali della comunità.
Il Rione conserva nel torrente Molgora, immutato nel tempo, un punto fermo di demarcazione dei suoi confini ed il colore "azzurro" che contraddistingue la contrada, è un omaggio alle acque, limpide e azzurre di un tempo che il torrente Molgora portava dalla sua sorgente. - RESTELON: "Qui mi ergo".
Colore: Verde; Avvocato: Guidobaldo.
Il nome del Rione trae origine dal vecchio cancello d'ingresso di Villa Simonetta, circondato da alberi ed abbattuto negli anni '60.
Era ubicato all'inizio dell'attuale via Raffaello Sanzio, che costituiva la principale via d'accesso alla proprietà.
La particolare forma e disposizione dei pilastri dava l'idea di un rastrello rovesciato, con i denti rivolti al cielo; a cui, considerate le notevoli dimensioni, fu dato il soprannome di "Restelon".
L'ultima testimonianza dell'antico portale, rappresentata appunto da un gruppo di pioppi, è scomparsa agli inizi dello scorso decennio a causa dell'abbattimento degli alberi ormai irrimediabilmente malati. - SAN GIORGIO: "Come luce risplendo".
Colore: Giallo; Avvocato: Ansperto.
Trae origine dalla Chiesa di San Giorgio che era annessa a un monastero di Benedettine (nella zona a nord del paese ai confini con Omate, dove tuttora esiste una lapide a ricordo), soppresso nel 1326 e incorporato, con tutti i suoi beni, al monastero di Santa Margherita di Milano.
Nella chiesa di San Giorgio si scopersero, nel 1577, delle grandi arche di "serizzo" in cui verosimilmente erano state deposte le salme delle antiche badesse.
L'attuale chiesina San Giorgio (che è simbolo del Rione) si trova in centro paese; è un edificio di stile romanico di fine '800, chiamata all'epoca Cappella del Cimitero, avendo intorno il camposanto, edificio variato nella struttura più volte negli ultimi cinquant'anni.
L'ultimo restauro è stato effettuato nel 1967. - SAN VIGILIO: "Di passione divampo".
Colore: Rosso; Avvocato: Ulberico.
Il Rione San Vigilio prende il nome dalla cappella che si trova in località campestre, vicino alla cascina Bertagna, che fu destinata a Lazzaretto durante la peste del 1576.
In occasione del 1° Palio sportivo del 1982, gli abitanti del Rione hanno restituito splendore alla cappella ristrutturandola ed affrescandola con un dipinto del Santo al quale la cappella è stata dedicata.
Il Vescovo Vigilio di Trento transitò per questi luoghi recandosi in visita al grande Vescovo milanese Sant'Ambrogio chiedendo consigli ed ammaestramenti.
Dopo molteplici peregrinazioni nella valle Anuania, Vigilio venne lapidato nel 405 d.C. A commemorare nel tempo la morte cruenta del Santo, gli abitanti del Rione hanno assunto come colore distintivo il rosso.
CORTEO STORICO (Piazza della Pace, Via S. Giuliana, Via Roma, De Gasperi, Piazza della Pace)