Un palio che regala storia cultura ed emozioni.
Incoronata tra le città più belle del mondo, Como prosegue la valorizzazione del prestigioso patrimonio medievale attraverso il Palio del Baradello, manifestazione unica nel suo genere perché incastonata tra reperti di città romane, antiche mura, resti di forticazioni, palazzi nobiliari e un lago che non smette mai di incantare.
Tra agosto e settembre gli antichi fasti che caratterizzarono la storia di Como ecco che rivivranno, esaltando antiche gesta e festeggiamenti che hanno riempito sin qui i libri di storia.
Già, perché la “Novum Comum” dichiarata colonia da Giulio Cesare nel 59 a.C. sotto la dominazione romana, tra invasioni barbariche, dominazioni di Longobardi e Carolingi, e che ottenne poi l'autonomia comunale sotto la Chiesa nell'anno Mille, si apprestò a vivere momenti esaltanti proprio nel 1159 quando in un moto di orgoglio si rivolse all'Imperatore Federico di Svevia per chiedergli di far porre fine ai costanti soprusi della vicina e odiata Milano.
L'amicizia con il Duca di Svevia detto “il Barbarossa” divenne un momento importante, da celebrare con festeggiamenti poiché, proprio grazie all'intervento dell'Imperatore, Como riuscì a mettere fine al giogo che Milano le aveva imposto da quando, nell'agosto del 1127, aveva vinto una lunga guerra durata dieci anni e con più di 100 cruente battaglie combattute.
Era la fine di trentanni di vincoli alla libertà che avevano stremato i comaschi.
Le richieste di sospendere ogni limitazione imposta furono però rifiutate da Milano.
Fu a quel punto che Federico di Svevia, che nutriva l'ambizione di avanzare fino a Roma, decise di passare all'azione, con i comaschi pronti a sostenerlo.
Con l'aiuto dell'Imperatore, nel 1158 Como iniziò a riedificare ed ampliare le mura della città (cui successivamente furono aggiunte anche le importanti “torri di Porta Torre”, “Torre di San Vitale” e “Torri di Porta Nuova” detta “Torre Gattoni”) e restaurò il Castel Baradello, potenziandolo iniziando a costruire la poderosa torre e altre strutture.
L'alleanza" divenne solida e per rendergli onore, quando nel 1159 il Barbarossa giunse sul Lario (secondo alcune fonti accompagnato da Beatrice di Borgogna), la città organizzò giochi, tornei, banchetti e feste.
Le stesse che rivivono oggi grazie al “Palio del Baradello”, manifestazione principale della città di Como.
La prima edizione del Palio risale al 1981, quando i borghi di Breccia, Camerlata, Rebbio e Prestino donarono alla città questa affascinante kermesse.
Nel tempo, oltre alla ricostruzione storica della celebre visita del Barbarossa, il Palio ha saputo regalare momenti unici dal punto di vista culturale e aggregativo, con borghi, contrade e alcuni comuni limitrofi pronti a disputare emozionanti e avvincenti gare per aggiudicarsi l'ambito "Pallium", artistico drappo di seta che ogni anno viene realizzato da noti artisti locali.
I GIOCHI DEL PALIO:
- Gara delle “Lucie”
Borghi e comuni che partecipano al Palio del Baradello si sfideranno a bordo delle Lucie, le tradizionali imbarcazioni di legno che per secoli hanno rappresentato il principale mezzo di trasporto delle persone sul Lario.
La partenza è fissata dal molo di Villa Sucota, mentre l'arrivo sarà a Villa Saporiti, in un contesto scenografico meraviglioso, arricchito dall'esibizione dei falconieri. - Corsa sui trampoli
All'interno dell'antico borgo di San Martino, in via Piadeni-Dottesio, si disputerà la corsa sui trampoli (gara non valida per assegnazione palio) preceduta dal corteo di sbandieratori e musici.
Ai partecipanti il compito di percorrere un breve circuito di corsa, con i tradizionali "trampoli in legno", per una sfida tanto spettacolare quanto complicata per gli atleti che proveranno a sfidarsi in precario equilibrio. - La “Cariolana”
La gara della cariolana, caratteristica contesa, vede i partecipanti gareggiare lungo il circuito cittadino (piazza Duomo, piazza Grimoldi, via Pretorio, via Bettinelli, piazza Verdi, via Maestri Comacini, piazza Duomo e arrivo in via Caio Plinio).
Ognuno degli atleti dovrà trasportare un passeggero sull'antica carriola in legno.
Si tratta di un gioco molto diffuso nel Medioevo e che trovava grandi apprezzamenti proprio a Como. - Il tiro alla fune
La lotta tra il Bene e il Male.
Con questo escatologico significato che l'accompagna dalla notte dei tempi, la gara del tiro alla fune è il momento topico del Palio del Baradello.
È la gara che spesso arrischia di assegnare il drappo, il momento clou in cui i borghi proveranno a scavalcarsi in classifica.
Da sempre apprezzato, il tiro alla fune era praticato sia come attività sportiva autonoma, sia come momento di allenamento per altre discipline sportive.