Secolare Gara del Solco Rocca di Mezzo

La sera dell'ultimo sabato di agosto sul campanile della “Chiesa della Madonna della Neve” si accende una luce.
È il segnale che dà inizio alla “Gara del Solco Diritto”: da questo momento le squadre partecipanti cominciano a tracciare un solco della lunghezza di tre chilometri in direzione della torre campanaria, con l'impegno di portarlo a termine al nascere del giorno e precisamente quando il lume posto sul campanile verrà spento.

Ogni squadra, formata dall'aratore, dagli zappatori e dall'imbiffatore, figura importante in questa gara, che con il filo di piombo deve allineare i punti estremi dei due tratti interrotti da un ostacolo per garantire che il solco proceda dritto dal monte verso il paese.
Al termine della gara una giuria di esperti definisce il solco migliore, considerando la lunghezza e soprattutto la precisione con cui lo stesso si orienta verso il campanile della “Chiesa di Santa Maria della Neve”.

Fu istituita allo scopo di emulare gli agricoltori nel fervore del lavoro dei campi.
Infierì in quell'epoca, in tutta l'Italia, quella peste che ben descrisse il Manzoni nel suo famoso romanzo “I Promessi Sposi”, che afflisse il contado aquilano senza escludere Rocca di Mezzo.
Fu allora che gli agricoltori per invocare il patrocinio della “Vergine SS. della Pietà” decisero di offrire alla Madre di Dio un solco in suo onore, prima di emigrare durante l'inverno nelle terre della Maremma.

La Gara del Solco Dritto è un'usanza vecchia di circa 400 anni.
Come si rileva dagli "Atti Capitolari" della Parrocchia essa risale all'anno 1625.
Il premio, consiste nel ricevere per un anno il gonfalone e la bandiera del posto, su cui è raffigurato l'aratro tirato dai buoi.