SPIRITUALITÀ E MEDITAZIONE
Nella terra che accoglie uno dei santuari mariani più noti e visitati al mondo, la Santa Casa di Loreto, che riceve circa 4 milioni di fedeli l'anno, il tema della spiritualità non può non diventare uno dei più importanti e ricchi di futuro.
Ma non c'è solo il Santuario di Loreto: visitando le Marche ci si trova immersi, infatti, in un ambiente contraddistinto dalla presenza di numerosi eremi, abbazie, grotte, monasteri, luoghi dove i più grandi esponenti della spiritualità benedettina delle Marche hanno trovato la sede ideale per vivere intensamente la fede religiosa.
Dopo la caduta dell'Impero romano le Marche furono dominate dall'Esarcato bizantino (a nord di Ancona) e dai Longobardi del Ducato di Spoleto; divennero poi terra di contesa tra l'Impero e lo Stato della Chiesa, finché quest'ultima ne divenne unica titolare.
Il lungo periodo di incertezza amministrativa e la lontananza dal centro di potere papale, cioè Roma, favorirono nella regione la diffusione, a partire dal VIII-IX secolo, del monachesimo benedettino dai centri di Norcia e di Farfa.
I monasteri e le abbazie sorsero soprattutto lungo le principali vie di comunicazione romane - la via Flaminia e la via Salaria - e lungo le valli fluviali che dall'Adriatico risalgono verso l'Appennino, come le valli dei fiumi Marecchia, Metauro, Esino, Potenza e Chienti.
Nella regione figurano anche due magnifici esempi di architettura cistercense romanico-gotica: a Chiaravalle l'Abbazia di Santa Maria in Castagnola, fondata dai monaci di Clairvaux e nei comuni di Urbisaglia e Tolentino l'Abbazia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra, fondata dai frati della omonima chiesa milanese.
Fu San Romualdo, il fondatore dell'Ordine Camaldolese morto nelle Marche nel 1027 nella potente abbazia di San Salvatore in Valdicastro vicino a Fabriano, da lui fondata nel 1006, a ispirare ai monaci di Fonte Avellana, alle falde del Monte Catria, la prima forma di vita organizzata.
In questo appartato luogo di meditazione, immerso in boschi solitari e citato da Dante nel XXI Canto del Paradiso dopo avervi sostato, prese l'abito monastico nel 1035 Pier Damiani.
L'altro asse viario importante era la Via Lauretana e le sue varianti: dalla Santa Casa di Loreto, meta di pellegrinaggi già dal XV secolo, si continuava l'itinerario romanico lungo la Valle del Chienti, fino alla Basilica di San Nicola da Tolentino e al cinquecentesco Santuario di Macereto, circondato dalle splendide altezze dei Monti Sibillini.
Di particolare rilevanza è il francescanesimo nelle Marche, essendo questa terra intrisa dalla vicenda, dalla figura e dallo spirito di San Francesco d'Assisi.
Legate alla figura di San Francesco d'Assisi sia per vicinanza geografica sia per affinità elettiva, le Marche narrano uno straordinario capitolo, fatto di storia, luoghi, e itinerari della cultura francescana.
Chiese, musei, santuari costituiscono una ricca serie di itinerari diffusi nelle province della regione.
Nel tempo la spiritualità marchigiana sarà costellata da grandi santi e beati dell'ordine francescano tra cui il più noto è Giacomo della Marca.
Tra i pontefici più noti nati nelle Marche figura Sisto V che ha costellato le sue terre, nel Piceno, di chiese e capolavori d'arte.
Nella nostra Regione sono stati strutturati due “Cammini”.
- Il primo “Loreto - I Cammini Lauretani”.
Non un solo cammino, ma una molteplicità di percorsi e luoghi che coinvolgono nelle Marche la Valle del Chienti e del Potenza: l'Antica Via Lauretana, che, integrata dagli altri luoghi marchigiani del culto della Beata Vergine di Loreto, costituisce la Rete dei Cammini Lauretani ricca di carica simbolica, ma anche storico culturale, ambientale ed artistica ed è una preziosa testimonianza del passato. - Il secondo “Cammino Francescano della Marca”.
180 km, da Assisi ad Ascoli Piceno, ripercorre i luoghi che San Francesco nelle sue predicazioni verso le Marche Meridionali ha toccato, luoghi di altissimo pregio artistico e naturalistico, centri storici e luoghi di culto, pievi di campagna, eremi, parchi, sorgenti, fiumi, forre selvagge e panoramici crinali sono alcuni dei tesori segnati da questo percorso unico e indimenticabile.